Questa è il racconto della nascita di un’idea, lo spumante di Groppello e di una caratteristica molto importante da conoscere quando si parla di vino, l’acidità.
L’acidità è un elemento indispensabile per la freschezza dello spumante, la giusta acidità è fondamentale per la qualità, la gradevolezza e la sua conservazione. Il Groppello o Groppello di Revò, per chi non lo conosce, è un vitigno autoctono trentino, coltivato in Val di Non e vinificato per produrre vino rosso, molto particolare con una speziatura di pepe e un’acidità importante.
Pietro, mio marito, voleva rendere questa acidità caratteristica e sempre presente nel vino Groppello un punto di forza insomma. Subito l’idea è stata quella di provare a spumantizzare il Groppello.
L’intuizione è arrivata durante un’ impegnativa merenda con l’enologo Walter Webber. Mentre si parlava di Groppello, un vino che per qualcuno non gode di buona fama ma dalle potenzialità enormi e in parte ancora da scoprire.
Per produrre Spumante, di solito, si procede con una vendemmia anticipata, quando l’uva non è completamente matura in modo da avere un’acidità elevata, ma tutto questo al Groppello non serve.
Inizia così, con la vendemmia 2014 una nuova avventura e il Groppello è diventato dopo quattro anni un Vino Spumante di Qualità, millesimato ed extra brut. Le uve in purezza vengono lavorate con il Metodo Classico e questo Spumante blanc de noir è davvero unico.
Lo spumante nato dal Groppello è unico sia per il vitigno che per la sua uva che viene sempre raccolta a giusta maturazione. Unico per il territorio dove viene coltivato, per le rocce rosse che danno anche il nome alla nostra cantina (ricordo che siamo in montagna a 730 m. di altitudine). È particolare e unico per il clima alpino, per le escursioni termiche e la luce della Val di Non. E ancora, perché ad oggi, la cantina Laste Rosse è l’unica che produce spumante di Groppello.
L’acidità del vino è la somma degli acidi in esso contenuto e la nostra percezione di acidità in bocca va ai lati della lingua quando degustiamo. L’acidità è freschezza e giovinezza ed è coinvolta nel processo di conservazione del vino, nel colore, nel sapore e nell’odore.
Un vino è composto da diversi acidi sia provenienti dall’uva che prodotti dalla fermentazione, questi acidi cambiano, si trasformano o scompaiono nel tempo. Gli acidi principali del vino sono tartarico, malico e lattico.
L’acidità totale viene espressa in grammi per litro di vino e si divide in acidità fissa e acidità volatile. L’acidità fissa, che cambia con il passare del tempo è composta da acido tartarico, malico e citrico. Nell’acidità volatile invece, cioè quella che si libera nell’aria, rientra principalmente l’acido acetico.
La parola acidità, è una parola che ricorda il limone, l’aceto e la sensazione quasi da brivido, a cui rimanda quel tipo di sapore.
È importante ricordare che l’acidità per essere qualità, deve trovare il giusto equilibrio.
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